Il ritorno del... Rok. Si potrebbe introdurre così, parafrasando il titolo dell'ultimo libro de Il signore degli anelli, il primo colpo di mercato del Pordenone. Rok Grzelj, roccioso centrale classe '82, vestirà nuovamente il neroverde, dopo averlo fatto per sette stagioni consecutive.

Un veterano di tante battaglie, che ritorna dopo una stagione divisa fra le Eagles di Cividalein serie B e il Bronx in A slovena. Quello che sembrava un accorato addio a giugno 2024, insomma, era soltanto un arrivederci. «Effettivamente due anni fa pensavo davvero sarebbe stato un addio – rivela lo sloveno –, invece ho capito che voglio ancora giocare a grandi livelli. Pordenone è stata per 7 anni casa mia, e di sicuro è sempre bello tornarci. Però io non ci vengo semplicemente a giocare, ci vengo per vincere».

L'età non è affatto un problema, anzi. «Non è quella che conta – continua –. Conta la testa. Se sarò un esempio per gli altri alla fine lo diranno i risultati sul campo, però di sicuro ritorno a Pordenone con tanta voglia: anche a 43 anni voglio dimostrare a tutti che qui non si scherza». Sarà un Pordenone diverso da quello lasciato un anno fa? «Mi dispiace per qualche addio – ammette lui –: vuol dire che sarà qualcun altro a dover emergere. A me personalmente piacciono le sfide difficili, e questa è una di quelle. Ed è con la squadra che abbiamo che voglio arrivare in alto».

Determinazione e attaccamente alla maglia, a Grzelj, non sono mai mancati, e non mancheranno certo adesso. Anche per questo il centrale ci tiene a caricare ancora una volta i sostenitori neroverdi. «I tifosi sono sempre stati un nostro giocatore in più – chiosa –, e sono sicuro che anche quest'anno ci daranno una mano per raggiungere tutti gli obiettivi prefissati».

Soddisfatta anche la dirigenza. «Riavvolgiamo il nastro – commenta il presidente Cristian Bigaran –. Rok è un giocatore di esperienza, un leader in campo che può garantirci di mantenere una mentalità vincente e che può fare da punto di riferimento per i ragazzi del vivaio che intendiamo far crescere. Siamo sicuri di averci visto nuovamente giusto».