Si apre il capitolo conferme in casa Pordenone a 5, e si apre con la conferma del suo numero 1, il portiere Marco Vascello. Una bandiera che non si ammaina e che anzi si tingerà anche dei galloni di capitano.

Una promozione scontata, dopo l'addio di capitan Federico Finato. Vascello, all'ottava stagione consecutiva col Pordenone, la nona complessiva se si conta la stagione d'esordio, a vent'anni, nel 2012/2013, rivestiva già il ruolo di vice capitano ed era stato investivo della successione dallo stesso Finato in occasione dell'ultima gara della passata stagione. «Indossare la maglia del Pordenone significa tanto – sottolinea il numero 1 –, perché rappresentare la propria città in giro per l'Italia è qualcosa di unico. Farlo con la fascia di capitano è una responsabilità in più, soprattutto dopo i grandi capitani che ci sono stati a Pordenone, l'ultimo dei quali Finato, a cui voglio un bene dell'anima».

Come interpreterà Vascello il proprio ruolo? «Fare il capitano vuol dire dimostrare giorno per giorno – prosegue –. Non sarà un capitano da molte parole, ma spero di dimostrare coi fatti, con la parola giusta al momento giusto». L'estremo poi si sofferma sulla stagione alle porte. «Sarà un'annata di grandi cambiamenti – è l'analisi –. Non mi aspetto una stagione facile, ma mi aspetto una squadra molto affiatata, un gruppo pronto a vendere cara la pelle contro tutto e tutti. Sicuramente daremo il massimo in ogni partita». Non manca, nelle parole di Vascello, un saluto a chi ha lasciato il club, a cominciare da Grigolon: «un punto di riferimento là davanti per i miei lanci», sorride. «Auguro il meglio a tutti, e per il resto chiedo al nostro pubblico di continuare ad aiutarci, venendo ogni sabato a tifare per noi e a sostenerci. Perché abbiamo veramente bisogno di tutti».